Gli ostaggi: di Giovanni Bonalumi!
Ho riletto a distanza di quasi trent’anni questo libro di Giovanni Bonalumi; l’ho riletto con la stessa passione della prima volta, quando usciva attraverso l’editore Val-lecchi, segnando allora un gesto di coraggio non da poco; suscitando anche dello scandalo (erano tempi molto diversi); imponendosi alla critica con successo; ricordo anzi, per l’occasione, un contributo pieno di simpatia e di incoraggiamento da parte di Montale sul “Corriere della sera”.
Ora confermo che ho riletto Gli ostaggi da capo a fondo, con foga, non saltando nulla, pur ricordando bene tutte le vicende: segno che il libro tiene, che la pagina scorre ancora, viva e fresca e chiara come acqua. Si tratta infatti di una prosa rapida, senza sbavature e compiacenze; semplice, almeno all’apparenza, quasi di un diario essenziale; e allo stesso tempo, prosa calda di passione, perché carica di cose vissute; di cui possiamo essere in molti a render testimonianza; e io più di altri, pur contento di esserci rimasto, anzi felice della mia vocazione.
C’è tutta una letteratura su queste esperienze: oh, quei seminari, e in quegli anni!… Per molti davvero un tempo lunghissimo, interminabile; pesante come un infinito di caserma. Appunto, “ostaggi”: vite catturate a difesa di un sistema, a difesa di una religione più che di una fede.
(Dalla prefazione di David M. Tumido)